Nel 2018 nel mondo quasi 200 milioni di bambini hanno sofferto di malnutrizione cronica o acuta.
La malnutrizione non è una semplice condizione di assenza di cibo, bensì una carenza generica di alimenti e sostanze nutritive che può provocare danni permanenti allo sviluppo fisico e psichico in particolare nei bambini sotto i 5 anni.
Gli alimenti terapeutici che possono salvare la vita e la salute dei bambini denutriti e malnutriti comportano in genere problemi di stoccaggio, trasporto, conservazione o somministrazione.
Nel 1999 il nutrizionista André Briend ha ideato un alimento terapeutico rivoluzionario: il Plumpy’Nut, che si presenta come un panetto di burro del peso di 92 grammi e contiene circa 500 calorie. A differenza di altri alimenti terapeutici, questo non richiede la diluizione con acqua e può essere succhiato direttamente dalla confezione senza toccarlo con le mani, eliminando così il rischio di infezioni. Inoltre dura fino a 24 mesi dalla data di confezionamento senza essere refrigerato, si immagazzina e si trasporta facilmente perché occupa pochissimo spazio, può essere somministrato a casa e quindi non richiede l’ospedalizzazione del bambino accompagnato dalla mamma.
Sono sufficienti da 2 a 8 confezioni di PlumpyNut al giorno per tre giorni per salvare la vita a un bambino gravemente malnutrito o denutrito e la terapia nutrizionale di una settimana per un bambino costa tra i 5 e i 6 euro.
Questa formidabile arma contro la malnutrizione e la denutrizione viene distribuita da alcune Organizzazioni come UNICEF, PAM/WFP (Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite), Medici Senza Frontiere, che lo acquistano dalla ditta produttrice o presso la Supply Division dell’UNICEF.
Nonostante il prodotto sia distribuito gratuitamente in molti Paesi del Terzo Mondo, in alcuni (ad esempio a Iringa, in Tanzania) deve invece essere acquistato a un costo che corrisponde alla cifra sufficiente a sfamare un’intera famiglia per un giorno.
La nostra Fondazione ha contribuito inviandone 20.000 dosi